La comunità arabo-cristiana di Gerusalemme critica le restrizioni imposte agli accessi nella città vecchia dalle autorità d’Israele per motivi di sicurezza in vista della Pasqua e invita tutti i fedeli intenzionati a partecipare agli imminenti riti della Settimana Santa a non lasciarsi scoraggiare dagli ostacoli. Lo si legge in un documento diffuso oggi dal Consiglio delle organizzazioni cristiane ortodosse arabe, alla vigilia della celebrazione della Domenica delle Palme. Le solennità pasquali cadono quest’anno negli stessi giorni sia per gli ortodossi che seguono il vecchio calendario giuliano, sia per i cattolici latini o i fedeli delle altre confessioni cristiane che adottano il calendario gregoriano. E coincidono anche con la settimana di festa della Pasqua (Pesach) ebraica, il cui inizio è fissato per lunedì sera. Il Consiglio ortodosso nella sua nota incoraggia «tutti i cristiani palestinesi» a raggiungere Gerusalemme per assistere alle varie liturgie, a cominciare dalla suggestiva accensione del Sacro Fuoco nella basilica del Santo Sepolcro che sarà celebrata stanotte dal Patriarca greco. E a non farsi intimidire da limitazioni e misure precauzionali adottate da Israele nell’ambito di quella che viene definita «la politica di occupazione volta a restringere i nostri diritti storici e spingerci all’emigrazione». «Pasqua – si legge ancora nel documento – è la più santa e importante celebrazione per i cristiani, ma sfortunatamente le autorità israeliane hanno imposto negli ultimi anni, con il pretesto della sicurezza, ostacoli ai palestinesi cristiani che intendono raggiungere il Santo Sepolcro o i suoi dintorni». Di qui l’appello alla «comunità internazionale» affinchè agisca per «prevenire pratiche illegali e discriminatorie». «Nessun palestinese, cristiano o musulmano, può esere obbligato a chiedere autorizzazioni per avere accesso al territorio occupato di Gerusalemme est», concludono gli estensori del documento.
Anche i cristiani contro la politica israeliana…
27 marzo 2010 di andrewbernardi
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