Mentre il quartetto dalla Russia si riunisce inutilmente per parlare di Medio Oriente e l’Amministrazione americana tenta una impossibile mediazione tra israeliani e palestinesi, oggi, sul campo, la sensazione è quella di una situazione fuori controllo. Quattro morti in 24 ore. Scontri a Tekoa, Issawiya e Qalqiya e spari contro una pattuglia dell’esercito a Hebron. Non è la terza intifada, ma neppure ordinaria amministrazione. I palestinesi mancano di una leadership politica, che prenda in mano la situazione e detti una linea da seguire. Chi in questi giorni ha visto le proteste si sarà accorto che sembra un gioco tra Hamas e Fatah. Un giorno sventolano bandiere verdi, l’altro bianche e nere. Un gioco pericoloso, dove a pagare è chi non c’entra niente. A Gaza stamattina è arrivato anche Ban Ki-Moon. Si è fatto il suo bel giretto a spese dei contribuenti, ha detto che il blocco è intollerabile, ha promesso fondi per ricostruire un quartiere della Striscia abbattuto durante l’offensiva piombo fuso ed è tornato a Gerusalemme. Nessuno ha domandato e a lui non è venuto in mente, che cosa ha fatto l’Onu in 60 anni. Ma si sa, è un politico e domani volerà di nuovo nel suo ufficio al Palazzo di vetro. Chiuso il sipario e… tutto rimarrà come prima.
Rispondi